Gabry Giacopino Official© 2025 (YouTube Channel, author & TravelBlog) info@gabrielegiacopinoofficial.it
Negli ultimi anni il concetto di “slow tourism” si sta diffondendo sempre di più tra chi, come me, sente il bisogno di rallentare il ritmo e vivere il viaggio in modo più autentico, lasciandosi guidare non dall’orologio ma dalle proprie sensazioni e dal contatto profondo con la natura. Ho scelto di sperimentare questa filosofia in quello che considero il mio personale rifugio di pace, relax e benessere in Sicilia: le Terme Naturali di Segesta, di cui racconto con più dettagli in un altro articolo dedicato.
Era marzo, un periodo in cui la vita quotidiana mi aveva messo a dura prova e avevo davvero bisogno di staccare, così mi sono concesso cinque giorni lontano da tutto, immerso tra paesaggi selvaggi, sorgenti sulfuree e una natura che, in quel periodo, sembrava ancora più intensa e capace di rigenerare corpo e mente.
Per vivere appieno la filosofia “slow”, mi sono imposto di dimenticare orari, appuntamenti e la classica agenda piena di cose da fare, dedicandomi solo alle terme e alle passeggiate tra boschi e sentieri, sia di giorno che di notte. Ho alternato bagni caldi e freddi, momenti di relax nella grotta sulfurea e lunghi silenzi in cui lasciavo semplicemente vagare i pensieri senza ansie o distrazioni.
Non ero solo: ho conosciuto persone nuove, viaggiatori con cui condividere storie e momenti semplici, ma ciò che scandiva davvero le mie giornate non erano le lancette dell’orologio, bensì il mio “orologio biologico”, che decideva quando fosse il momento giusto per mangiare, riposare o esplorare ancora un po’.
In quei giorni ho praticamente messo da parte il telefono, usato solo per registrare qualche video ricordo e per rare telefonate, cercando di vivere ogni attimo nel presente, senza la necessità di immortalare tutto o di condividere subito le emozioni vissute. Andavo a mangiare solo quando sentivo davvero fame, senza preoccuparmi dell’ora, e mi muovevo liberamente tra le terme e le spiagge vicine, dove passeggiavo ascoltando solo il suono del vento e della natura. L’unico luogo affollato in cui ho scelto di fermarmi è stato il Ristorante Rustic di Calatafimi, un vero tempio del turismo rurale dove ho potuto cenare in tranquillità e acquistare del cibo da gustare il giorno successivo, portando con me un po’ di sapori autentici della Sicilia.
Questa esperienza “slow” è stata per me un vero toccasana: mi sono sentito più leggero, pieno di energia nuova e soprattutto pronto a tornare ai miei impegni quotidiani, lavorativi e universitari, con uno spirito diverso, più sereno e concentrato. Se senti il bisogno di staccare la spina, ritrovare te stesso e rigenerarti davvero, non posso che consigliarti un viaggio come questo: basta poco per ricordarsi che la vera ricchezza del viaggio è il tempo che scegliamo di dedicarci.
In recent years, the idea of “slow tourism” has been spreading more and more among those who, like me, feel the need to slow down and experience travel in a more authentic, mindful way—letting yourself be guided not by the clock, but by your own feelings and a real connection with nature. I chose to try out this philosophy in what I consider my personal haven of peace, relaxation, and well-being in Sicily: the Natural Hot Springs of Segesta, which I describe in more detail in another dedicated article. It was March, a time when everyday life had really worn me down and I needed a break, so I gave myself five days away from everything, surrounded by wild landscapes, sulfur springs, and a nature that, at that time of year, felt even more intense and able to truly regenerate body and mind.
To fully embrace the “slow” approach, I decided to forget about schedules, appointments, and the classic packed agenda, and instead devoted myself entirely to the springs and to long walks through woods and trails, both day and night. I alternated hot and cold baths, spent relaxing moments in the sulfur cave, and enjoyed long silences, letting my thoughts wander freely without anxiety or distractions. I wasn’t alone: I met new people, travelers with whom I shared stories and simple moments, but what really set the pace for my days was not the ticking of a clock, but my own “biological clock,” which told me when it was the right time to eat, rest, or explore a little more.
During those days, I almost completely put my phone away, using it only to record a few videos and for rare calls, doing my best to live every moment in the present, without the need to capture everything or instantly share every emotion. I would eat only when I was truly hungry, never worrying about the time, and I wandered freely between the hot springs and nearby beaches, taking long walks while listening only to the sound of the wind and nature. The only “crowded” place I chose to visit was the Rustic Restaurant in Calatafimi—a real temple of rural tourism where I could enjoy a peaceful dinner and pick up some local food to enjoy the next day, bringing a bit of Sicily’s authentic flavor with me.
This “slow” experience was a real tonic for me: I felt lighter, full of new energy, and most importantly, ready to get back to my work and university commitments with a different spirit—more peaceful and focused. If you feel the need to switch off, reconnect with yourself, and truly recharge, I can’t recommend a journey like this enough: it doesn’t take much to remind yourself that the real richness of travel is in the time you choose to dedicate to yourself.
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